giovedì 1 maggio 2008

Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare... Altro che navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione! "Liberazione" del 25 aprile 2008 (il che vuol dire poco più di dieci giorni dalla scomparsa dei comunisti dal Parlamento) che prende posizione a sostegno dello sciopero dei montatori RAI, indetto dall'APIM, che è un'associazione professionale, non un sindacato.
Il giornale diretto da Piero Sansonetti, in un articolo, sottolinea che l'agitazione è stata indetta anche a sostegno della qualità. Vero, certamente, perché mi immagino già certi giornalisti dei TG alle prese con la cosiddetta "digitalizzazione", sarebbe a dire che il pezzo te lo giri e te lo monti da solo. Sono già in tanti ad avere problemi con grammatica, sintassi e ortografia, nonché con le lingue straniere (il che è una cosa seria, se consideriamo che Newscutter è un programma coi comandi in inglese), pensa un po' cosa può venirne fuori se li piazzi davanti a una workstation connessa al server!
In tutta onestà, un po' ovunque in casa RAI anche alcuni montatori hanno qualche difficoltà nell'eseguire certe manovre (lo scarico in Assemble Edit, per esempio), ma credo che piazzare un giornalista di una cinquantina d'anni davanti a un Avid sia una crudeltà pari a quella cui assistemmo una ventina d'anni fa, quando le Poste e le Banche furono pesantemente informatizzate, quindi obbligando impiegate e impiegati, che già non erano campioni di velocità, a lavorare con postazioni dotate di PC che, magari, non avevano mai visto in vita loro.
Qualità del lavoro, certamente, ma anche difesa del posto di lavoro perché, se i giornalisti iniziano a fare i montatori, ci sarà da trasferire questi ultimi in altri reparti. Passare dal TG alle Reti non è neanche gratificante dal punto di vista economico, ma "facciamo finta che"... Un numero di montatori si sposta e, di conseguenza, un identico numero di precari non viene più chiamato. Ad aggravare il problema ci si mette l'ultima novità: il blocco dei contratti TD.
In un Paese dove l'ultima finanziaria prevede che, se un tizio lavora per tre anni in un posto, a tempo determinato, allo scadere del terzo anno deve venire assunto con contratto a tempo indeterminato. La RAI, che tra l'altro è presieduta da un uomo che si dichiara di sinistra, Claudio Petruccioli, non ci sta. Vuole una deroga e intanto, per non saper né leggere né scrivere, blocca tutto.
Bene, bravi... Una bella notizia da dare ai miei figli o alla padrona di casa.
Detto tra noi, ci vuole un bel coraggio a trasmettere la diretta del concerto del Primo Maggio (a proposito, quest'anno la regia era di Stefano Vicario e il miglioramento si è visto) in collaborazione con CGIL CISL e UIL e fare crumiraggio durante lo sciopero dei montatori mandando i giornalisti a montare i pezzi in appalto, come potete leggere sul post copiato dal sito di UniRai.
A parte il fatto che, se fossi stato nei panni dei sindacalisti RAI, avrei immediatamente fatto un po' di casino, minacciando anche di bloccare il concerto o di fare una bella conferenza stampa dove si denuncia il comportamento antisindacale dell'Azienda.
Tant'è... Il Sindacato forse non ha colto la novità che c'è nell'aria e, se va avanti così, rischia davvero di avere qualche problema di proselitismo, prossimamente. Non si spiegherebbe, altrimenti, il successo avuto dall'anomala iniziativa di protesta indetta da un'Associazione Professionale e non da CGIL CISL UIL. "Liberazione", forse perché la scomparsa di Rifondazione Comunista dal Parlamento è roba di pochi giorni fa, ha messo un po' d'attenzione su questo problema.

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