martedì 13 maggio 2008

Oltre 600 precari all'assemblea Lavoratori-Sindacati a Mazzini

Oltre 600 tempi determinati hanno incontrato finalmente i tre rappresentanti di CGIL (Elisabetta Ramat) CISL (Marco Cuppolettti) e UIL (Flavio Tomei) che li rappresenteranno domani difronte all’azienda, per reagire contro il blocco dei rinnovi dei contratti a tempo determinato ma soprattutto sull’interpretazione della legge welfare in Rai.

Le tre sigle si sono impegnate tutte insieme a risolvere in 10-15gg massimo il problema dei td con questo programma di cui si sono presi impegno comune di fronte all’assemblea oggi:
1. sbloccare i rinnovi dei contratti a td bloccati dalla rai;
2. trovare un’interpretazione condivisa dello spirito e dell’applicazione della legge;
3. anticipare gli impegni contrattuali presi con i bacini tutti;
4. programmare una piattaforma di stabilizzazione certa e trasparente che tenga come criterio prioritario le anzianità anche miste (aziende diverse o mansioni diverse)
I lavoratori hanno chiesto compatti anche :
di rivedere coi sindacati gli elenchi dei bacini con la creazione di graduatorie condivise (per giorni di anzianità e per completezza);
tutele per chi non ha ancora raggiunto i 36mesi indicati dalla legge;
vigilanza sull’ottemperanza delle regole stabilite nell’accordo;
contingentazione degli appalti e del lavoro di collaborazione;
controllo sul turn over con il rispetto della sostituzione nei numeri dei prepensionamenti o dei pensionamenti con lavoratori precari;
assoluta esclusione dell’uso di personale interinale in ogni parte dell’azienda.
I lavoratori tutti hanno dato la loro disponibilità in caso di contrasto insanabile alle richieste di stabilizzazione del sindacato ad entrare in sciopero.
Ha dato la sua adesione all’assemblea anche la sede di Torino.
I sindacati per garantire la massima trasparenza hanno offerto la possibilità ad alcuni precari di assistere alle riunioni con l’azienda a partire da quella che si terrà già domani alle 10:30 a DG Mazzini.
I precari che si sono offerti come uditori hanno anche garantito agli altri lavoratori di farsi testimoni attivi degli incontri relazionando il lavoro tra sindacati e azienda sul sito di unirai e diffondendolo in ogni modo.

lunedì 12 maggio 2008

Il regime torna a farsi sentire.

Ecco le prime voci sgradite al nuovo governo di centrodestra. Travaglio da Fazio, come già il servizio di Grillo nel programma di Santoro. Gasparri vuole la censura, Guzzanti vuole un nuovo editto bulgaro.
Tutti (con l'unica eccezione di Antonio Di Pietro) fanno a gara ad ossequiare Berlusconi, Schifani e tutte le "lese maestà".
Siamo tornati, se ancora non ve ne siete accorti, nel regime berlusconiano. In cambio di che? Di qualche poliziotto o carabiniere che fa la faccia feroce con un rom o un marocchino? Di una manciata di spiccioli "non tassati" per poter fare qualche ora di straordinario in più?
"Colpirne uno per educarne cento". Lo dicevano i brigatisti rossi negli anni 70. E' quanto ha dichiarato, nel corso della registrazione di 'Porta a porta', il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, in riferimento ai 'fannulloni' nella pubblica amministrazione. Un'altra delle cadute di stile cui ci ha abituato, già dai passati governi berlusconiani, il centrodestra. Ora, cosa accadrà? Brunetta dichiarerà di essere stato frainteso? Al ministro vorrei ricordare che è giusto prendersela con chi non lavora e prende i soldi, ma che la stessa durezza deve essere applicata con tutti quei manager, superpagati, che hanno combinato disastri in numerose aziende pubbliche (o di servizio pubblico) e se ne sono andati con liquidazioni e pensioni da favola.

giovedì 8 maggio 2008

Le risposte al blocco dei contratti TD

Dal sito di UniRai:
Blocco TD. Posticipato a lunedì 12 maggio
(ore 17:00 - DG Mazzini - Sala Mensa)
l'incontro unitario Sindacati-Lavoratori inizialmente previsto per venerdì 9.







lunedì 5 maggio 2008

Una figuraccia...

Il presidente RAI Petruccioli ha trovato scandaloso che su Annozero fosse mandato in onda un servizio sul V2Day. Ora, lo ha detto anche qualcuno (Marco Travaglio ospite a Crozza Italia Live, mi sembra), veniamo a sapere che Rainews 24 ha trasmesso tutto il discorso di Grillo, in diretta.
Mi pare che non bastino gli aggettivi per definire la brutta figura fatta dal Nostro...

venerdì 2 maggio 2008

Riunione lavoratori RAI TD

Lunedì 5 maggio alle ore 19
al teatro di via Santa Lucia 5 (Teulada)
riunione di tutti i lavoratori Rai td
sul blocco dei nuovi contratti a TD

Petruccioli e Santoro

Un "editto bulgaro", stavolta, direttamente da viale Mazzini? Il presidente della RAI Claudio Petruccioli sembra quei tipi "più realisti del Re", riguardo alla trasmissione "Anno Zero" andata in onda ieri sera, 1° maggio 2008.
dal sito di Rainews 24:
Petruccioli critico su "Anno Zero" dedicato a Grillo.
FNSI: gli spettatori non sono immaturi

E' incalcolabile il danno causato alla dignita' del servizio pubblico dalla trasmissione 'Annozero' di Michele Santoro, che ha confuso la sua liberta' di giornalista con l'appalto degli schermi Rai a terzi che ne fanno un usoindecente, come Beppe Grillo. Il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, non usa mezzi termini per stigmatizzare l'ultima puntata della trasmissione di Raidue e, facendo ammenda, assicura che episodi del genere non si ripeteranno. "Ieri sera - argomenta Petruccioli - Michele Santoro ha di nuovo messo il ServizioPubblico Radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo; il quale, dagli schermi della Rai, ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al Presidente della Repubblica, oltreche' ad una personalita' universalmente stimata come il Professor Umberto Veronesi".
Per il presidente di Viale Mazzini, "il danno, l'umiliazione e la vergogna che vengono al Servizio Pubblico da questi episodi, sono incalcolabili; per la mia funzione e personalmente ne faccio ammenda e prendo impegno - nell'ambito delle mie responsabilita' - a fare tutto il possibile per impedire che qualcosa del genere possa ripetersi. A nessuno - ammonisce Petruccioli - quindi neppure a Michele Santoro, e' consentito confondere la liberta' del giornalista e la responsabilita' del conduttore con l'appalto, di fatto, della tv pubblica a terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente. Chi e' responsabile di un programma non lo e' solo per quanto dice personalmente, ma per tutto quel che, nel programma stesso, avviene; non ci sono 'zone franche'. Anche Santoro, come tutti coloro che in Rai lavorano e con la Rai collaborano, ha il dovere non eludibile di tutelare la dignita' e il prestigio del Servizio Pubblico".
FNSI: gli spettatori non sono immaturi
Ieri sera il servizio pubblico, con la puntata di "Annozero" incentrata su Beppe Grillo, ha parlato di una vicenda italiana che in questi giorni ha fatto notizia. Un personaggio scomodo, che fa uso di un linguaggio spesso sgradevole: come è stato sottolineato criticamente anche in trasmissione. Ma appare singolare l'idea del Presidente Petruccioli che gli spettatori della Rai non possano vedere cio' che avevano potuto leggere nei giorni precedenti sui quotidiani: come se fossero cittadini immaturi e bisognosi di tutela. E' quanto afferma il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto Natale,che aggiunge: "Le frasi sul presidente Napolitano, così come gli insulti al professor Veronesi e ad alcuni direttori di testata, hanno trovato replica nel dibattito in studio". "Chi ha seguito la trasmissione - dice ancora - ha comunque potuto farsi un'idea più precisa di un fenomeno che ha coinvolto in queste settimane alcune centinaia di migliaia di persone. Il Presidente della Rai è solito citare una antica massima come sua ideale linea-guida del servizio pubblico: "nulla di ciò che è umano mi è estraneo". Provi a pensare che ieri sera è stata messa in pratica. Con l'effetto, tra l'altro, di smentire le sommarie analisi di Grillo su un sistema della tv chiuso e totalitario. Se poi si vogliono cercare spazi della programmazione Rai che procurano al servizio pubblico "danno, umiliazione e vergogna incalcolabili", come Petruccioli ha dichiarato, forse bisogna volgere lo sguardo altrove".
Una cosa vergognosa, in effetti, è il comportamento tenuto dall'azienda nei confronti di molti dei suoi dipendenti, costretti a subire anni e anni di precariato.

Commento pubblicato sul sito di Sabina Guzzanti...

... in risposta a un'utente che ha scritto:

"impiegati soprattutto nelle produzioni Tv, sono scenografi, parrucchieri, videografici, programmisti registi, aiuto registi"
Non è il mio campo ma mi pare che questi mestieri siano da tempo immemore di tipo precario. Un regista non può pretendere di non essere precario, e un parrucchiere se decide di lavorare nel mondo dello spettacolo sa che sarà precario, altrimenti se non vuole esserlo si apre il suo negozio (e si accontenta del salario più basso).
Poverini, questi precari delle produzioni tv..

Colgo una malcelata ironia nell'intervento di "elenabondi". "Il parrucchiere, se non vuol esserlo (precario) si apre il suo negozio" mi fa venire in mente la famosa frase di Maria Antonietta sul popolo che aveva finito il pane "che mangino brioches"! Non è proprio il suo campo, cara mia, ma allora ha mancato un'ottima occasione per starsene zitta. Un regista pagato profumatamente può anche permettersi di essere precario (poi ci sono quelli come un certo Michele Guardì che, precari o no, sono a riempirci i weekend e l'ora di pranzo da anni), ma un montatore come me, ad esempio, no. Lo sa, cara "elenabondi", che lavoro nei media da trentatré anni e che, se spesso sono rimasto disoccupato, non era certo per colpa mia ma per colpa dell'incapacità dei datori di lavoro? Sono probabilmente il più anziano montatore "analogico" d'Italia, per età e per esperienza sulle macchine, parlo quattro lingue, mi sono formato anche su Avid (il montaggio computerizzato), ho scritto due saggi di storia del cinema, parlo quattro lingue (inglese, francese, portoghese e arabo) e, nonostante tutto ciò, sono costretto a barcamenarmi tra un contratto a tempo determinato e l'altro, dipendente RAI o di qualche agenzia interinale. Pagato una miseria, nonostante abbia investito su di me per crescere in preparazione e cultura generale. Se ti chiami (senza offesa per lui) Paolo Bonolis, puoi saltellare tra RAI e Mediaset e ogni volta far crescere il tuo valore. A noi tecnici, questo è negato. O bere o affogare. In più, ora eccoci qua con questa storia del blocco dei contratti a tempo determinato, in un'azienda presieduta da un tizio che, in passato, ha diretto "l'Unità". Alla faccia della Repubblica democratica fondata sul lavoro! Posso dire che, se Antonio Gramsci avesse saputo in che mani finiva il giornale fondato da lui nel 1924, forse si sarebbe suicidato invece di morire nelle carceri fasciste?

giovedì 1 maggio 2008

Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare... Altro che navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione! "Liberazione" del 25 aprile 2008 (il che vuol dire poco più di dieci giorni dalla scomparsa dei comunisti dal Parlamento) che prende posizione a sostegno dello sciopero dei montatori RAI, indetto dall'APIM, che è un'associazione professionale, non un sindacato.
Il giornale diretto da Piero Sansonetti, in un articolo, sottolinea che l'agitazione è stata indetta anche a sostegno della qualità. Vero, certamente, perché mi immagino già certi giornalisti dei TG alle prese con la cosiddetta "digitalizzazione", sarebbe a dire che il pezzo te lo giri e te lo monti da solo. Sono già in tanti ad avere problemi con grammatica, sintassi e ortografia, nonché con le lingue straniere (il che è una cosa seria, se consideriamo che Newscutter è un programma coi comandi in inglese), pensa un po' cosa può venirne fuori se li piazzi davanti a una workstation connessa al server!
In tutta onestà, un po' ovunque in casa RAI anche alcuni montatori hanno qualche difficoltà nell'eseguire certe manovre (lo scarico in Assemble Edit, per esempio), ma credo che piazzare un giornalista di una cinquantina d'anni davanti a un Avid sia una crudeltà pari a quella cui assistemmo una ventina d'anni fa, quando le Poste e le Banche furono pesantemente informatizzate, quindi obbligando impiegate e impiegati, che già non erano campioni di velocità, a lavorare con postazioni dotate di PC che, magari, non avevano mai visto in vita loro.
Qualità del lavoro, certamente, ma anche difesa del posto di lavoro perché, se i giornalisti iniziano a fare i montatori, ci sarà da trasferire questi ultimi in altri reparti. Passare dal TG alle Reti non è neanche gratificante dal punto di vista economico, ma "facciamo finta che"... Un numero di montatori si sposta e, di conseguenza, un identico numero di precari non viene più chiamato. Ad aggravare il problema ci si mette l'ultima novità: il blocco dei contratti TD.
In un Paese dove l'ultima finanziaria prevede che, se un tizio lavora per tre anni in un posto, a tempo determinato, allo scadere del terzo anno deve venire assunto con contratto a tempo indeterminato. La RAI, che tra l'altro è presieduta da un uomo che si dichiara di sinistra, Claudio Petruccioli, non ci sta. Vuole una deroga e intanto, per non saper né leggere né scrivere, blocca tutto.
Bene, bravi... Una bella notizia da dare ai miei figli o alla padrona di casa.
Detto tra noi, ci vuole un bel coraggio a trasmettere la diretta del concerto del Primo Maggio (a proposito, quest'anno la regia era di Stefano Vicario e il miglioramento si è visto) in collaborazione con CGIL CISL e UIL e fare crumiraggio durante lo sciopero dei montatori mandando i giornalisti a montare i pezzi in appalto, come potete leggere sul post copiato dal sito di UniRai.
A parte il fatto che, se fossi stato nei panni dei sindacalisti RAI, avrei immediatamente fatto un po' di casino, minacciando anche di bloccare il concerto o di fare una bella conferenza stampa dove si denuncia il comportamento antisindacale dell'Azienda.
Tant'è... Il Sindacato forse non ha colto la novità che c'è nell'aria e, se va avanti così, rischia davvero di avere qualche problema di proselitismo, prossimamente. Non si spiegherebbe, altrimenti, il successo avuto dall'anomala iniziativa di protesta indetta da un'Associazione Professionale e non da CGIL CISL UIL. "Liberazione", forse perché la scomparsa di Rifondazione Comunista dal Parlamento è roba di pochi giorni fa, ha messo un po' d'attenzione su questo problema.