venerdì 14 gennaio 2011

Comunicato sindacale sull'incontro con l'azienda sui TD

UniRai
Associazione Professionale Emittenza RadioTelevisiva Pubblica

Riceviamo e vi giriamo il comunicato sindacale unitario sull'incontro con l'azienda sui TD


Il giorno 12/1/2011 si è tenuto l'incontro con le Relazioni Industriali di Viale Mazzini richiesto in data 7/12/2010 dalla SLC CGIL - UILCOM UIL - UGL TELECOMUNICAZIONE - SNATER - LIBERSIND CONFSAL, per affrontare le ricadute del Collegato Lavoro sul mondo dei TD in Rai e per rinnovare l'accordo sul Bacino così come previsto dal punto 26 dell'accordo del 4/6/2008.
All'incontro ha preso parte anche la FISTEL CISL che il 10 dicembre non ha partecipato allo Sciopero Generale contro il Piano Industriale del D.G. Masi.
I 5 Sindacati hanno sottolineato con forza che la loro permanenza al tavolo, nonostante la presenza della FISTEL CISL, si è determinata per il senso di responsabilità nei confronti dei Colleghi TD (il 23/1/2011 scadono infatti i termini per metter in mora l'Azienda per non perdere tutti i diritti pregressi rispetto ai contratti passati).
I 5 Sindacati hanno altresì dichiarato la necessità per futuri tavoli unitari di un preventivo chiarimento politico fra le OO.SS..
Nel merito dell'incontro l'Azienda ha espresso l'impossibilità di chiudere in pochi giorni il nuovo accordo di Bacino (che riguarda circa 2500 Lavoratori) in quanto reputa che la soluzione positiva è legata al P.I. e al rinnovo contrattuale.
Le 5 OO.SS. nel ribadire la posizione di contrarietà al P.I. (dunque alle esternalizzazioni e ai conseguenti esuberi) si sono dichiarate disponibili sia a un confronto complessivo, sia a chiudere in tempi brevi il nuovo accordo di Bacino.
Nell'ambito del confronto le OO.SS. e l'Azienda hanno convenuto che non saranno valutate dalla Rai come atto ostile, le lettere che i Lavoratori TD invieranno in via "meramente cautelativa" al solo scopo di mettersi al riparo dalle negatività procedurali che la legge 183/2010 introduce.
Le scriventi OO.SS. hanno chiesto alla Rai di ufficializzare detta disponibilità e nella stessa giornata è arrivata ai Sindacati la lettera con protocollo RUO/RIO/RS n° 00384 nella quale l'Azienda cita testualmente "Vi confermiamo altresì che, in attesa di perfezionare un nuovo accordo in materia di lavoro a tempo determinato, non terremo conto, ai fini di future utilizzazioni, di eventuali comunicazioni d'impugnazione dei contratti inviate al solo scopo di non incorrere nelle decadenze previste dalla citata normativa".


A breve i 5 Sindacati proporranno ai Lavoratori il modello della lettera che i TD dovranno far pervenire alla Rai prima del 23 gennaio 2011 con lettera raccomandata a.r. alle Sedi Legali della Rai o delle Società Consociate di appartenenza.

Le Segreterie Nazionali

SLC CGIL - UILCOM UIL - UGL TELECOMUNICAZIONI - SNATER - LIBERSIN CONFSAL

- In allegato la lettera con la quale la Rai si impegna a non tenere in considerazioni eventuali comunicazioni d'impugnazione dei contratti inviate dai lavoratori

- Consigliamo tutti i lavoratori di contattare la propria organizzazione sindacale per maggiori informazioni

giovedì 13 gennaio 2011

Attenzione! Il tempo vola...

Il 23 novembre è entrata in vigore la Legge 183 che introduce limiti e cavilli legali che renderanno durissima la vita dei lavoratori atipici.

Diventerà quasi impossibile impugnare in tribunale il proprio contratto di lavoro, e queste norme inizieranno ad avere effetto dal 23 gennaio 2011. Con la Legge 183 tutti coloro che vogliono impugnare un licenziamento perchè lo ritengono illegittimo, oppure vogliono impugnare un contratto di lavoro a termine in quanto lo ritengono non regolare,devono farlo entro 60 gg. Precedentemente alla Legge 183 era possibile far valere i propri diritti fino a 5 anni dall'ultimo giorno di lavoro.

Inoltre FATE ATTENZIONE, tutti coloro che hanno avuto un contratto di lavoro terminato prima del 23 novembre 2010 (giorno in cui è entrata in vigore la Legge 183), vedranno decadere DEFINITIVAMENTE il diritto alla vertenza il 23 gennaio 2011. Quindi per non perdere questo diritto il tempo che rimane è brevissimo!

Ma la Legge 183 non dice solo questo, ci sono altri vergognosi "trucchetti". Se un lavoratore ha avuto con la stessa azienda un numero elevato di collaborazioni, ad esempio 4/5 contratti nell’ultimo anno, varrà sempre il limite dei 60 giorni, quindi praticamente potrà impugnare solo l’ultimo! Così un datore di lavoro potrà "tenere in ballo" il dipendente, lasciar passare i famosi 60 giorni e al 61esimo non rinnovargli il contratto. A quel punto il precario non potrà fare più nulla.

Non solo, fino ad oggi il licenziamento aveva validità solo se formulato in forma scritta, ora invece si potrà licenziare anche in forma VERBALE. Se un datore di lavoro sosterrà che il licenziamento c’è stato prima della data indicata dal lavoratore (magari prima dei sessanta giorni a disposizione), basterà trovare dei testimoni compiacenti per bloccare la vertenza. E mentre il datore di lavoro potrà licenziare in forma verbale, se si vorrà interrompere i 60 giorni bisognerà farlo PER ISCRITTO.

I lavoratori dovranno praticamente escludere a priori di rivolgersi ad un giudice del lavoro nel caso in cui il datore di lavoro (e giurateci che lo farà) inserirà nella lettera d'assunzione la clausola che obbliga il lavoratore a rivolgersi ad un arbitrato. Secondo voi, in fase di assunzione, il lavoratore potrà dire: "no, non la firmo?"

Prima della Legge 183 se un lavoratore avesse vinto la causa contro il suo datore di lavoro, avrebbe visto “riconosciuto il mancato guadagno”, e al lavoratore sarebbero stati corrisposti gli stipendi di tutti i mesi in cui era stato lasciato a casa. Ora, nel caso perda in tribunale, aldilà della durata del processo l'azienda sarà tenuta a versare un’indennità che può andare da un MINIMO di 2 mesi e mezzo fino ad un massimo di 12 mensilità.